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Il violino di Hardanger

Lo strumento di cui parliamo ha un'origine geografica precisa, i fiordi di Hardanger nel sud ovest della Norvegia, ma organologicamente parlando la sua origine è incerta. La forma attuale della cassa armonica è palesemente una imitazione che ricorda Guarneri Del Gesù, ma non è sempre stata così. Sembra più che altro che quest'ultimo sia un adattamento moderno di uno strumento che non deriva in realtà dal violino ma è una modificazione della viola d'amore, presentando le corde di risonanza e decorazioni che fanno pensare maggiormente ad uno strumento barocco/rinascimentale che è stato adattato per esigenze di musica popolare. Il violino di Hardanger riporta infatti le classiche corde di risonanza presenti nella viola d'amore. A suffragare ciò vi è la presenza del più antico violino di Hardanger (circa 1660) che ha forme e caratteristiche, sia nell'intaglio della testa alla fine della cassetta dei piroli, sia per quanto riguarda il disegno dei fori armonici, che lo differenziano molto dallo strumento attuale che ha sicuramente subito l'influenza di adattamenti moderni. E' dal diciannovesimo secolo che lo strumento assume la forma attuale, ovvero guarda caso proprio il momento storico in cui viene a verificarsi il fenomeno dell'adattamento di violini “classici”, ovvero una sostitizione del manico e del ponticello per aggiungere alla cassa aromonica di un qualunque violino il necessario per renderlo un violino di Hardanger, con otto corde dunque, quattro di risonanza, e decorazioni molto più vicine agli strumenti barocco-rinascimentali che al violino settecentesco.

Suonato solo in prima posizione avvalendosi delle corde basse come accompagnamento di bordone per musiche da ballo popolari, fu vietato nel corso del tempo in Norvegia a causa del suo legame con balli e riti pagani che lo rendevano agli occhi della rigida cristianità norvegese uno strumento del demonio. La cosa durò fino al ventesimo secolo fino a quando molti musicisti norvegesi non riconsiderarono lo strumento e non ne fecero elemento di esibizioni e composizioni. Capostipite di questo movimento di rivalutazione e dedemonizzazione dello strumento la violinista norvegese Annbjørg Lien.

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