Schumann
Originario di Zwickau, in Robert Schumann (1810-1856) il romanticismo fu estremo, esasperato e battagliero: amori, amicizie, sogni di gioventù, entusiasmi studenteschi, piccole malinconie vengono trattati con umorismo sentimentale e resi musicalmente con una duttilità straordinaria, una vivacissima disposizione dei ritmi, dell'armonia e della linea melodica atta ad adeguarsi alle mutevoli esigenze espressive in spunti, accenni e accenti fuggitivi, mai appesantiti da pedanterie costruttive e da elaborazioni teoriche. La cellula prima della invenzione musicale schumaniana -ritmo, armonia, melodia – è di natura tale che si esaurisce alla prima enunciazione e porge poco appiglio a sviluppi tematici. Ciò rende quasi sempre ardenti d'ispirazione gli inizi e faticosi e artificiosi gli sviluppi. La sua musica si fa descrittiva, compromettendo la propria autonomia. Dove vien meno l'ispirazione, l'espressione-rappresentazione scade al grado di illustrazione ovvero suggerimento e riproduzione tramite artifici musicali. Il problema che sta a cuore dell'arte di Schumann è quello schellinghiano del rapporto tra lo spirito, soggettivo, e la natura, esteriore, tra l'io e il tutto, tra il finito e l'infinito: il desiderio di far coincidere nell'espressione artistica la limitazione dell'io con la totalità dell'universo. La natura, subordinata da Fichte nell'io del suo egocentrismo idealistico, vista invece come un prolungamento dello spirito nell'animismo di Shelling, sembra ai romantici la chiave di questo problema angoscioso. E' un appassionato rivolgersi a lei, un affannoso interrogarla per forzarne il segreto e scoprirne l'anima e il linguaggio, un'ebrezza di immergervisi in cerca del desiderato dissolvimento. Questa angoscia romantica di aspirazione all'infinito irraggiungibile del Tutto, che costituisce la chiave del mondo spirituale di Schumann, egli non riesce a superarla e inquadrarla nell'organismo di un superiore dettato morale: di tale sofferenza non ne fa l'elemento necessario di un sistema. Non stabilisce al di là della frattura l'unità. Da ciò, da questa mancanza di sintesi proviene il vago e l'indefinito della sua arte. Un mondo che non è, come il mondo organizzato delle classi, secondo il gesto armonioso della sonata, andata e ritorno, partenza, traiettoria e arrivo, ma una sola traiettoria infinita che non ha in nessun luogo la sua conclusione. L'arte di Schumann si caratterizza dunque più come un impressionismo musicale in cui l'infinito sarà l'estensione del momento fino all'incommensurabile.