Il langspil
Il langspil è la tradizionale cetra islandese. Fin dalla vecchia musica popolare ha raccolto molta popolarità arrivando fino alla musica contemporanea. Ha un numero di corde che varia da uno a cinque. Può essere suonato pizzicando le corde con le dita, sfregandole con un arco oppure “martellandole”.
Il langspil esiste in due versioni, dritto e curvo. Ha una lunghezza che varia dai 73 ai 104 centimentri, anche se la misura ritenuta impropriamente standard è di 80 cm. Impropriamente standard in quanto lo strumento non ha mai subito un processo di standardizzazione, diciamo solo che la misura più diffusa è quella riportante una lunghezza di 80 cm.
Per la sua costruzione vengono usati molti tipi di legno come il pino, l'abete, faggio, betulla, quercia, noce. In tempi passati era costruito anche con il legame che arrivava alla deriva dal mare.
Le fonti più antiche che parlano del langspil risalgono al diciottesimo secolo. In tali memorie lo strumento viene descritto come una lunga e sottile scatola, più larga all'estremità inferiore dotata di corde che andavano da una unica a sei, a differenza dello strumento attuale che ne prevede al massimo cinque. Solo dall'inizio del diciannovesimo secolo appare una forma curva della cassa armonica, che migliora la sonorità dello strumento. Il primo libro pubblicato sul langspil risale al 1855, include anche una sezione che fornisce istruzioni per la sua costruzione dando così allo strumento una notevole popolarità; è solo dalla metà del ventesimo secolo che lo strumento inizia a cadere in disuso. Decadenza che termina negli anni sessanta quando Anna Þórhallsdóttir si rese conto che lentamente uno dei maggiori strumenti tradizionali islandesi stava scomparendo dalla sua patria. Fu lei ad essere la capofila del rilancio del langspil nella musica islandese, seguita da molte band originarie dell'isola che hanno inserito lo strumento in molti loro brani. Al langspil attualmente è riservato un posto d'onore durante l'annuale festival musicale di Siglufjörður.